sabato 12 gennaio 2013

...Odissea tra nosocomi per un soccorso... Appello alle istituzioni preposte...

Siamo stati abbandonati a noi stessi. Defenestrati del diritto alla salute che dovrebbe essere garantito a tutti, nessuno escluso”. 
È questo l'amaro sfogo della nonna di un bimbo di 3 anni di Scalea che, nei giorni scorsi, è stata testimone di un'odissea tra gli ospedali della provincia di Cosenza. 
Il piccolo è caduto, procurandosi una ferita all'orecchio. 
Sono subito scattati i soccorsi, con una corsa in macchina verso il vicino pronto soccorso di una clinica privata di Belvedere Marittimo. 
Erano passate da poco le ore 21:00. 
Da qui, la corsa al vicino ospedale civile di Cetraro. Arrivati in loco, i sanitari, dopo una prima visita, hanno detto ai congiunti del bimbo di recarsi al nosocomio di Cosenza, perché non avevano l'attrezzatura adatta per poter verificare, al meglio, le reali condizioni di salute del paziente. 
A questo punto, senza pensarci su un attimo, trasferimento in macchina, verso Cosenza, dove sono arrivati a tarda sera. 
Qui, i medici del pronto soccorso, hanno provveduto alle cure del caso, ricoverando il piccolo di 3 anni in codice rosso per trauma cranico. Ora sta bene, ma la situazione poteva essere più grave.
 “E' inconcepibile, nel 2013, dover assistere ad avvenimenti del genere – ha dichiarato la nonna del bimbo. Mi rivolgo al presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, per evidenziare lo scempio, perpetrato ai danni della sanità nel comprensorio Altotirrenico, dopo la riconversione dell'ospedale di Praia a Mare. Siamo soli e abbandonati da tutti. La salute è un diritto improcastinabile di tutti ed è dovere delle istituzioni agire in tal senso, senza giochi di potere e ripartizioni strumentali.”

Ha vinto lo Stato. Ha vinto l'Italia. Abbiamo vinto tutti noi.

  30 anni di latitanza. 30 anni di misteri, depistaggi, ombre sul latitante più ricercato al mondo. Questa mattina, all’alba, in una clinica...