lunedì 26 febbraio 2018

Intelligence e sicurezza. Evento a Catanzaro


“L’intelligence, rappresenta uno strumento necessario per la sicurezza della democrazia”. È quanto ha dichiarato il professor, Mario Caligiuri, a margine di un evento didattico che si è tenuto, nei giorni scorsi, all’Università Magna Graecia di Catanzaro.
Nell’ambito del Corso di perfezionamento in “Criminologia e Ricerca sociale” dell’ateneo catanzarese, è stato presentato l’ultimo lavoro editoriale di Caligiuri “Intelligence e magistratura. Dalla diffidenza reciproca alla collaborazione necessaria”, edito da Rubbettino.
L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’associazione forense “Diritto di difesa” e accreditato presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro.
A portare i saluti sono stati Geremia Romano, direttore del dipartimento di Scienze Giuridiche dell’ateneo e Paolo Piccinini, segretario dell’associazione “Diritto di difesa”.
“E’ un’iniziativa di cui siamo molto orgogliosi, anche perché il tema dell’intelligence – ha ricordato Romano – si collega con gli interessi delle scienze giuridiche e di quelle sociologiche che, insieme a quelle  economiche, rappresentano le tre anime del nostro Dipartimento”.
Moderati da Luigi Mariano Guzzo, dottorando di ricerca in Diritto ecclesiastico, i lavori sono stati introdotti da Cleto Corposanto, direttore del Corso in “Criminologia e Ricerca sociale”, che ha ricordato il merito di Mario Caligiuri di “essersi adoperato, da anni, per  fare assumere all’intelligence la dignità di disciplina accademica”.
La prima relazione è stata svolta da Francesco Iacopino, penalista del foro di Catanzaro seguita da quella di Domenico Guarascio, sostituto procuratore della Repubblica della Direzione distrettuale antimafia del capoluogo calabrese.
Secondo Iacopino, “è importante una riflessione collettiva sull’Intelligence, nella consapevolezza che Intelligence e magistratura hanno la loro precisa e distinta autonomia“. Bisogna superare – ha dichiarato – un’impostazione ‘carcerocentrica’ in cui si ritiene erroneamente che maggiore sicurezza si possa assicurare solo con maggiore ricorso agli arresti”.
Il procuratore Guarascio ha poi sottolineato che “pur essendo necessaria un’osmosi costruttiva tra Intelligence e magistratura, l’unica collaborazione che può verificarsi è quella culturale e formativa, avendo riguardo della diversa geometria dei poteri nella democrazia costituzionale”.
Nel tirare le somme conclusive del simposio, Mario Caligiuri ha messo in evidenza che con questa iniziativa si “rafforzano ulteriormente i collegamenti tra le università calabresi. Per anni l’Intelligence – ha affermato – è stata vista come un luogo oscuro dello Stato. Rappresenta, invece, uno strumento necessario per la sicurezza della democrazia. Intelligence e magistratura sono ambiti distinti che possono trovare forme di collaborazione per contrastare efficacemente le mafie e il terrorismo islamico, che rappresentano pericoli gravissimi per le democrazie”.

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